“Perché questo nome? Perché è una parola che ha segnato il nostro passato, e soprattutto perché a Genova De André lo si odia o lo si ama, e chi entra nel nostro locale capisce al volo da che parte stiamo”. Spiega così, Stefania Cortigiano, la scelta di chiamare “Voltalacarta” il ristorante di via Assarotti, non lontano da piazza Ferraris, a Genova. La sua è un'avventura iniziata negli anni Duemila assieme al cuoco Maurizio Pinto, col quale avevano lavorato assieme in una società chiamata "Madamadorè", un motivo in più per rendere omaggio a De André. "Del resto, voltalacarta è un concetto molto reale per il nostro ristorante; il menu, ovvero la carta, da noi cambia spesso" ha detto Pinto a fine serata, giovedì 14 marzo a Siena. Già perchè con lui il Voltalacarta si è spostato per una sera in Toscana, negli eleganti spazi del Foriporta, appena fuori l'ingresso sud (Porta Romana) al centro storico di Siena. Qui ad attenderlo ha trovato Massimiliano Borsi, giovane chef senese  con cui è entrato subito in sintonia, preparando un un menu fortemente segnato dai rispettivi territori, ad alta tracciabilità degli ingredienti.
 
Non solo: il richiamo tutt’altro che casuale al popolare ‘Faber’ non poteva che essere spunto per una ricca carellata  di sapori, suoni e parole. “Sfogliando le carte di Fabrizio”  era infatti il titolo della serata-evento, a 14 anni dalla sua scomparsa. Legato a Genova in vita, il nome di De André richiama Siena in modo particolare dagli anni Duemila in poi. Perché proprio Siena, o meglio la sua Università, ospita l’unico Centro Studi Fabrizio De André riconosciuto dall’omonima Fondazione. E il coordinatore del Centro, il professor Stefano Moscadelli, ha così raccontato in sala la genesi del centro fino alle vicende più recente, come l'imminente uscita del libro “Donne pensate come amore”, firmato da Marianna Marcucci, già borsista del Centro, attesa ma non presente in sala per l’occasione per motivi di salute. Con Moscadelli c'era però Gianni Guastella, altra ‘firma’ di studi sull’autore di Voltalacarta, che ha approfondito in particolared il fattore-Medioevo come tema di ispirazione per le canzoni, "Carlo Martello" su tutte.. Alla testimonianza genovese di Cortigiano e Pinto si è aggiunto il sottofondo musicale in tema, curato dal senese Stefano Baldi.
 
Nel menu a quattro mani presentato da Pinto e Borsi sono stati apprezzati, tra gli altri i “Ravioli con ripieno ai carciofi di Albenga e calamaretti saltati”, i  “Malfatti di Cavolo Nero gratinati al forno su cialda di Pecorino Canestrato”, od il “Cuore di baccala’ Lomo Especial con crema e paglia croccante di porri”. Il clima in cucina è stato tale che Borsi sarà presto a Genova per render visita nella cucina di Pinto; il quale intanto stasera, al ritorno al Genova, per la propria clientela servirà un menu intitolato "Tornando da Girogustando", replicando uno dei piatti del Foriporta e servendo a fine pasto cantuccini preparati appositamente dal collega Massimiliano.
 
 
Menu e programma completo della serata nella sezione Eventi.

 
i momenti salienti nella Galleria di immagini.

 

 
 
 
 
 
Approfondimenti
Marianna Marrucci, Fabrizio De André. Donne pensate come amore, Civitella in Val di Chiana, Editore Zona, 2013.
 
Rappresentative o radicalmente alternative (comunque esemplari) rispetto alla realtà, mitizzate eppure potentemente terrene e dissacranti rispetto al potere (sempre maschile), vittime sacrificali o eroine della libertà, le figure femminili risultano fondamentali nell'opera di Fabrizio De André. Questo libro, nato da una lunga e appassionata ricerca d'archivio tra le carte e i libri dell'artista, vuole appunto indagare la fisionomia, la funzione e il senso delle presenze femminili in relazione all'universo maschile
 
Da Carlo Martello al Nome della rosa. Musica e letteratura in un Medioevo immaginato, a cura di Gianni Guastella-Marianna Marrucci, «Semicerchio. Rivista di poesia comparata», XLIV/1 (2011), pp. 3-157.
 
Menestrelli e giullari. Il Medioevo di Fabrizio De André e l’immaginario medievale nel Novecento italiano, a cura di Gianni Guastella-Paolo Pirillo, Firenze, Edifir, 2012.
 
Due volumi “medievali” promossi dal Centro Studi De André dell’Università di Siena nel corso del 2012, nati nell’ambito di un progetto sul Medioevo rivisitato nel Novecento, avviato nel 2010 e realizzatosi in due convegni: il primo, intitolato “Da Carlo Martello a Il nome della rosa. Il Medioevo rivisitato”, si è svolto il 19 e 20 aprile presso l’Archivio di Stato di Siena. Il secondo, intitolato La storia e la musica. Il Medioevo di Fabrizio De André,  si è svolto il 16 ottobre a Bagno a Ripoli (Firenze). Nei due libri che raccolgono i risultati di questa discussione, viene affrontato da molti punti di vista il problema della creazione, nel secondo Novecento, di un Medioevo immaginario come ambientazione privilegiata di una vasta gamma di opere poetiche, musicali e narrative. Particolare attenzione viene dedicata al ruolo che il Medioevo ha avuto nell’ispirazione di Fabrizio De André, soprattutto nella prima fase della sua produzione.
 
 
 
Archivio d’Autore: le carte di Fabrizio De André, inventario a cura di Marta Fabbrini-Stefano Moscadelli, introduzione di Stefano Moscadelli, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, 2012.
 
Il volume descrive in modo analitico il materiale documentario costituente l’archivio personale di Fabrizio De André conservato presso la Biblioteca di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Siena. Di particolare interesse risultano le sezioni più direttamente connesse alla produzione dei testi delle canzoni di De André, all’organizzazione e alla preparazione dei concerti, nonché alla stesura di interviste e dichiarazioni ai giornali.
 
 
 
Gianni Guastella e Stefano Moscadelli insegnano rispettivamente Lingua e Letteratura Latina e Archivistica all’Università di Siena e hanno promosso la fondazione del Centro Studi Fabrizio De André, attorno alla collezione di documenti che la famiglia dell’autore ha affidato alla Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena.
 
Marianna Marrucci, dottore di ricerca in Italianistica e studiosa di poesia contemporanea, collabora con il Centro Studi Fabrizio De André dell'Università di Siena dal 2007.
 

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