Cambio in corsa per la seconda data a maggio di Girogustando, con atterraggio di lusso. Martedì 21 maggio al Gallo Nero di Siena non era ospite il Kresios, inizialmente annunciato, bensì il Gabbiano 3.0 da Marina di Grosseto. In cucina, Marco Langella ha accolto Alessandro Rossi,  una piacevole sorpresa.

Aperto nel 2018 da Marco e Riccardo Tomi, imprenditori alla loro terza esperienza nella ristorazione, il Gabbiano è una suggestiva terrazza con vista barche, con eleganti interni in caldo legno. Dal 2020, la ricerca di diversificazione avviata dai fondatori si sposa con la professionalità di Alessandro Rossi: i menu del Gabbiano volteggiano ad intercettare l’impronta toscana tra ciò che sta di fronte al ristorante, ovvero il mare, con ciò che lo precede, cioè la Maremma, trovando originale intersezione nei sapori dell’orto. Anche perché a monte c’è la scelta di usare nelle colture semi selezionati dal mondo, impiegando solo quelli capaci di crescere senza forzature né tecniche invasive.

Tortello alle tre carni, ribes ghiacciati, pecorino stravecchio

 

Per Rossi la serata Girogustando al Gallo nero ha avuto il sapore del ritorno a casa. Originario di Chiusi, formatosi poi in Umbria, prestigiose esperienze di crescita lo hanno portato alla prima Stella Michelin già quattro anni fa al Villa Selvatico di Treviso, per poi conseguirla pochi mesi dopo (e fino a tutt’oggi) anche alla sua nuova ‘casa’ di Marina di Grosseto.

Ad accoglierlo il 21 maggio in via San Martino a Siena, a pochi passi da piazza del Campo, ha trovato un collega campano di nascita e toscano di adozione. Dopo tanta gavetta in Italia e all’estero, Marco Langella è approdato in varie cucine stellate (il Magnolia di Cesenatico, El coq di Lorenzo Cogo, La Trattoria di Enrico Bartolini e il Visibilio di Castelnovo), da ultimo al fianco del suo amico e mentore Giuseppe Iannotti, e finalmente al  Gallo Nero, ristorante gourmet della Residenza d’Epoca Casatorre dei Leoni.

 

Il suo approccio al lavoro è rimasto sempre invariato. Grande umiltà e perseveranza per mantenere i traguardi raggiunti e ricercare con entusiasmo nuovi obiettivi. Al Gallo Nero propone il frutto delle sue passioni e del legame con il territorio, per prendere dal passato per migliorare il futuro.  “Non c’è avanguardia senza conoscere le tradizioni” è il motto di Marco Langella, pienamente applicato nel menu a 4 mani di martedì 21 maggio.

Coniglio alla cacciatora

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