Per alcuni, Livorno è la più simile a Napoli tra le città toscane: forse per questo  Peperino l’ha scelta per realizzare un’enclave partenopea facendo leva sul gusto. Da un anno e mezzo è il più recente adattamento (e anche il più a sud, escludendo la casa madre napoletana)  per un tipo di locale inaugurato a Trieste e poi ripetuto in altre sei città del Settentrione. A Livorno ha scelto il quartiere Venezia, a testimonianza dell’apertura alla contaminazione ed al design, che ne caratterizza gli spazi in chiave contemporanea. Ora, almeno per una sera, Peperino è stato anche a Siena: lunedì 6 novembre, ospite de La Veranda, il ristorante pizzeria attivo dal Duemila in zona Vico alto che per primo scelse la pizza per un menu a 4 mani di Girogustando, nel 2021.

Un approccio ripetuto anche in questa occasione, variando proposte e protagonisti con immutato spirito: “quello di divertirsi – dice Gabriele Liberati, titolare del locale senese  - proponendo cose semplici ma di qualità”. Per farlo ha scelto un locale che ha ‘sfidato’ le abitudini livornesi, puntando su servizio e provenienza degli ingredienti: “quelli della Pizza gialla in crosta per esempio, una di quelle proposte a Siena – dice Amedeo de Novellis dal Peperino -  cotta sulla pala, alveolata con cornicione alto, sottile al centro, che affiancherà la sapidità della pancetta al sapore dolce di un ingrediente di tendenza come il pomodoro giallo. Abbiamo aperto le portate con un tris di Montanare: per chi non lo sa, a dispetto del nome è un tipo di pizza comunque campano, che origina nell’entroterra avellinese e beneventano”.

De Novellis racconta di consensi crescenti nel pubblico labronico, che dopo i primi tempi ha saputo “far la bocca” ad una proposta fortemente napoletana.  Metterla a confronto con un’interpretazione ‘senese’ della pizza (“classica”, “semi e cereali”), sviluppata dalla Veranda in oltre 20 anni di attività, è stata una delle aspettative forti per la serata Girogustando vissuta alla Veranda di Siena.

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