Tra il lago e la montagna metti una…Montisola. E’ quello che è avvenuto giovedì 18 aprile a Piancastagnaio, per l’ultima tappa d’aprile di Girogustando 2013 in terra di Siena. La serie di gemellaggi gastronomici è approdata sul monte Amiata per una magica serata di sapori variegati. Il ristorante Mario – la Valle ha fatto spazio in cucina a “La Foresta”, locale che da trent’anni la famiglia Novali conduce a Montisola, il suggestivo ‘scoglio’ che spartisce le acque nel lago d’Iseo (Brescia). L’inedito incontro ha offerto l’occasione di assaporare molto diversificate tra loro, ma accomunate dal forte legame con i rispettivi territori di provenienza. Un viaggio gastronomico che si è aperto con la “sardina secca”, pesce di lago sottoposto ad un antico metodo di conservazione, e che è stato  accompagnato da polenta abbrustolita e olio delle olive lacustri. “Tagliolini alla bottarga di coregone” e “pesce di lago in crosta di zucchine” sono state le altre proposte tipiche che i Novali ‘esporteranno’ a Piancastagnaio, dove Mario Secci ho risposto da par suo con “tortelli ripieni di cinta e castagne” o “filetto di maiale in crosta su letto di crema alla salvia”. Come in ogni altro appuntamento, Girogustando a Piancastagnaio ha offerto l’’occasione di scoprire cose nuove anche al di fuori del piatto. Così, tra una pietanza e l’altra, al ristorante Da Mario è stata inscenata una sorta di ‘veglia magica’: draghi, fantasmi, streghe e folletti della Toscana sono stati rievocati sul posto grazie a Matteo Cresti, autore di due libri sull’argomento (“Draghi, Streghe e Fantasmi della Toscana” e “Fate e folletti della Toscana”) che in collaborazione con Sienalibri  ha rievocato il ricchissimo patrimonio di leggende che spaziano dalla Busdraga a Pia dè Tolomei, dalla Marroca all’Orcotondo, e così via. In sala erano esposte per l'occasione le opere di Francesco Baiocchi, atteso anche al live painting dei Girologi di Girogustando.

 

 

Girogustando 2013: Il Ristorante Da Mario – La valle ospita il Ristorante La Foresta di Montisola – lago d’Iseo (BS).  giovedì 18 aprile 2013, ore 20.30.  

Menu e programma completo consultabili nella sezione Eventi

I momenti salienti della serata nella galleria immagini

 

 

Approfondimenti

Draghi, Streghe e Fantasmi della Toscana  di MATTEO COSIMO CRESTI

Il volume documenta un ricchissimo patrimonio di leggende che raccontano di creature immaginarie, dragoni, spettri, fattucchiere, serpenti giganteschi, sortilegi, santi impavidi e cavalieri valorosi della grande tradizione popolare e contadina. Si va dal Basilisco all’arcidiavolo Belfagor, dal fantasma di Pia de’ Tolomei a quelli delle battaglie di Montaperti e di Campaldino, dalla Busdraga (condannata a srotolare una tela infuocata) al drago sconfitto da San Donato ad Arezzo, dal rospo gigante ammansito da San Francesco vicino alla Verna alla nobile lucchese Lucida Mansi che strinse un patto col demonio. E, ancora, dal misterioso Serpente Regolo al mostro che si nasconde nel Lago dell’Accesa, dalla Volpe d’Oro (che presidia il Castello di Strozzavolpe) al diavolo che costruì un ponte sul fiume Serchio, dalla Scabodda che ruba i dolciumi ai bimbi fino alla strega Trentacanna (che i bimbi se li mangerebbe direttamente). Fantasmi, anime senza pace, dimore infestate, vecchie streghe, maghe ammaliatrici, demoni tentatori, draghi velenosi e diavoli gabbati disegnano sul territorio della Toscana una geografia di affascinanti novelle. In questo libro troverete leggende e curiose dicerie, il sapore di una tradizione rurale e patriarcale, che per secoli è stata trasmessa attraverso l’antico rituale delle storie “a veglia”. Grazie all’incredibile e variegato bestiario illustrato in queste pagine, scoprirete che la Befana ha trenta sorelle, che un drago spinoso presidiava l’Isola di Montecristo, che il Diavolo scatenò un cavallo infernale nel centro di Firenze, che in Alta Toscana si svolgono processioni di fantasmi, che una maga ha nascosto minerali preziosi sull’Isola del Giglio, che lo spirito di Baldaccio d’Anghiari si aggira per le sale di Palazzo Vecchio, che un serpente alato si nasconde nell’Orrido di Botri, che il Barone di Ferro cavalca ogni notte fra le vigne del Chianti e che a Tirli si conservano ancora le ossa del Drago di Malavalle sconfitto da San Guglielmo. Lasciatevi rapire dalla magìa di questi racconti (e dei fantasiosi disegni che li illustrano) e concedetevi un appassionante viaggio alla scoperta delle più belle leggende toscane.



Fate e folletti della Toscana (vedi copertina in allegato) di MATTEO COSIMO CRESTI

La Toscana è universalmente conosciuta per il suo immenso patrimonio storico e artistico, per la solare bellezza dei suoi paesaggi; la sagacia del suo spirito pratico ed arguto, ed anche per alcune sue tradizioni dal carattere fantastico e ludicamente irrazionale che la rendono terra incline alle leggende, al mistero e alle suggestive credenze popolari. Da questa cultura deriva un cospicuo bestiario di creature fiabesche, di fate, di orchi, di mostri e di folletti che animano il folclore toscano. Da secoli, infatti, si tramandano le proverbiali burle del Linchetto, del Beffardello, del Boccalone e di altri elfi beffardi e dispettosi; così come si racconta che nei boschi delle Apuane vivano uomini giganteschi e pelosi che conoscono i più antichi segreti della pastorizia. Nelle campagne si vocifera di creature schive e temibili come il Gatto Mammone, il Foionco, il Barbantano e la Gatta Ignuda. Da tempo immemorabile le vecchie comari narrano storie sulla Biliorsa, sull’orchessa Cecchina o su Magorte (l’uomo selvaggio che vive sui monti); mentre le nonne toscane mettono in guardia i nipoti da certi esseri tenebrosi, come la Marroca e l’Orcotondo, che stanno in agguato nei torrenti e negli stagni. Non vi è provincia toscana in cui non si parli di entità fantastiche: le storie sui Lupi Mannari fanno parte della tradizione senese e maremmana, quelle sugli Uomini Selvatici abbondano in Garfagnana e in Lunigiana. La credenza nei folletti è diffusa in Versilia e in Lucchesia mentre i racconti sulle belle Ondine sono tipici del Mugello e della zona di Firenze. E ancora suggestive leggende, raccontano di Fate bellissime che si nascondono in grotte segrete, dalla Vallata del Serchio alla Val di Cecina, dal Mugello al Casentino, dal Valdarno ai rilievi dell’Amiata.
Con meticolosa cura, l’autore ha qui raccolto, descritto ed illustrato tutti gli esseri magici, protagonisti di fiabe, leggende, proverbi, filastrocche e persino di colorite dicerie.Nello sfogliare queste pagine, scoprirete un aspetto divertente quanto inconsueto della cultura regionale, che arricchisce di un alone poetico e favoloso la tradizione popolare della Toscana.


 

MATTEO CRESTI

Laureato in Architettura presso l'Università di Firenze, è professore di Storia dell'Arte e Disegno, grafico ed illustratore e Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica, attivo nell'ambito della progettazione dell'architettura, della museografia, dell'interior design. Ha insegnato nella Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze e nell'Università Internazionale dell'Arte di Firenze, tenuto conferenze in Italia e all'estero e curato l'allestimento di esposizioni temporanee. Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia dell'architettura e la cultura del progetto; ha collaborato con scritti ed articoli alle riviste "La Nuova Città", "Materia", "Area", "Architettura & Arte". Fra le sue ultime pubblicazioni: Decorazioni fantastiche nelle architetture dell’Art Nouveau e del Modernismo e l’Architettura nel cinema di fantascienza. Per il Pozzo di Micene ha pubblicato, nel maggio 2012, il volume illustrato "Fate e Folletti della Toscana", con Introduzione di Franco Cardini, rivelatosi un vero e proprio best seller. E nell'ottobre 2012, "Draghi, streghe e fantasmi della Toscana" con introduzione di Eugenio Giani.


i libri presentati a Girogustando sono disponibili su Sienalibri.it.

 

 

 

 

 

 

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