Notti di sapori intensi, di navi, di emozioni forti. Notti da lupi di mare, tra meraviglia e malinconia. Sono quelle che aspettano il pubblico di Girogustando per il mese di aprile. Mercoledì 10 la rassegna dei cuochi d’Italia che s’incontrano ha raggiunto Pienza ed il suo più antico ristorante, “Dal Falco”: per una sera, ha spartito onori e doveri con La Paloma, ‘cucina spontanea’ dell’Isola del Giglio, per un gemellaggio ricco di sapori e significati. Partendo da Giglio Porto, il cuoco Claudio Bossini ha ripercorso in senso inverso il viaggio che mezzo millennio prima compirono alcuni contadini della Valdorcia, decisi ad una scelta di vita che ha lasciato segno nell’agricoltura e nella gastronomia gigliese. Con Silvana Franci, appassionata cuoca-sommelier del Falco, ha presentato uno storico  menu a quattro mani, con “paccheri con calamari verdura e pecorino di Pienza”, o “pici al ragù di locio” a simboleggiare l’ideale ‘fusione’ tra le due realtà.    

Aspettando la bella addormentata. Al viaggio tra i sapori se ne è affiancato un altro, ideale, che tra terra e mare ha trovato il suo epilogo. E’ quello della Concordia, il transatlantico che dal gennaio 2012 giace disteso sugli scogli del Giglio: una vicenda che ha segnato la comunità gigliese al punto da indurla a ‘mettersi in scena’. “La bella addormentata sull’isola” è il titolo della rappresentazione inscenata sul posto la scorsa estate dalla compagnia teatrale “L’isola”, formata da abitanti di tutte le età, e destinata prossimamente a replicarsi in Valdorcia. Al Giglio ora si attende che la ‘bella’ si ridesti per alzarsi, smantellata, e lasciare l’isola per sempre: questa esperienza collettiva unica quanto toccante sè stata testimoniata durante la serata del 10 aprile da Andrea Giannoni, regista della compagnia, e dal giornalista Cristiano Pellegrini, che nell’instant-book “Quella notte al Giglio, il dramma della Concordia” ha raccontato il punto di vista dei gigliesi la notte del 13 gennaio di un anno fa.

 

In sala al ristorante Dal Falco per l’occasione erao anche esposte le opere del pittore senese Enzo Gambelli, secondo il principio per il quale “la cultura vien mangiando” che Girogustando ha adottato per tutto il 2013.  Inizio della serata alle ore 20.30.

 

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Approfondimenti

 

La tragedia della Concordia come teatro corale

 

«DORMI, stai tranquilla, la bella addormentata nell’isola sta per essere conquistata da un principe, che la porterà via». Il cielo stellato del Castello illumina il palco del teatro, come illuminò quella notte del 13 gennaio. Un padre racconta una fiaba alla figlia, mentre la Concordia è stesa sul mare, immobilizzata in un sonno incantato.  Dopo sette mesi i gigliesi rielaborano la loro storia, un mito che fino ad ora è stato percorso solo dalla cronaca e dai talk show. La storia del naufragio della Costa diventa teatro, una poesia corale recitata dagli isolani che vissero quella notte. «La bella addormentata nell’isola» è il testo che ogni mercoledì̀ alle 22 verrà messo in scena a Giglio Castello, nella piazzetta dei Lombi. E’ il risultato di un laboratorio realizzato dal regista fiorentino Andrea Giannoni, che da 10 anni segue la compagnia il Teatro dell’Isola Pietro Buttarelli.  «Dovevamo preparare Euripide — spiega Giannoni —, ma i gigliesi avevano bisogno di raccontare la loro storia e tirarne fuori qualcosa di positivo. E’ nato così uno spettacolo aperto a tutti, a cui hanno partecipato persone da 7 a 70 anni, con un’unica regola: raccontare le emozioni, senza parlare di ciò che è stato scritto e filmato dalla stampa». Il teatro torna alla sua funzione originaria, quella di mettere in scena la vita, come nell’antica Grecia di Euripide e Sofocle. «Le fonti a cui ci siamo ispirati - continua il regista - sono La Bella addormentata di Ciajkovskij, La Tempesta di Shakespeare e il canto dantesco sul naufrago per eccellenza, Ulisse». Le scene all’interno della nave non sono recitate ma solo danzate. La banda del Giglio ‘Enea Brizzi’ musica la colonna sonora e il suono più importante: l’urto della nave con lo scoglio. Il valzer di Šostakovic s’interrompe, il ballo si ferma. Una giovane intona un canto sui ricordi delle prime ore di quella notte. Sulla scena arriva Don Lorenzo, nella chiesa non più solo di Dio ma chiesa degli uomini. I Gigliesi hanno riscoperto la solidarietà, le notti insonni dopo la paura si conciliano con una fiaba moderna che ha il sapore del mito. Il coro canta il risveglio dell’isola, sulle note di Alba sul mar. Poi l’ultimo saluto a chi non c’è più: la tromba del silenzio. E cala il sipario. La rappresentazione è andata in scena a fine estate 2012 al Giglio e il 10 novembre al teatro Moderno di Grosseto.
 
 
Il libro: "Quella notte al Giglio - il dramma della Concordia" - edizioni Effigi - Primamedia
 
“La gente del Giglio è gente meravigliosa. Come tutti gli isolani all’inizio sembrano un po’ chiusi, ma dopo ti danno il cuore. Come hanno fatto quella notte” (Uto Ughi).
Venerdì 13 gennaio 2012. L’isola del Giglio, suo malgrado, diviene protagonista di uno dei peggiori disastri della marineria di tutti i tempi. E finisce sotto i riflettori di tutto il mondo.
Sono le 21.42 quando la nave da crociera Concordia, l’ammiraglia della Costa Crociere, impatta contro gli scogli de “Le Scole”, a poche decine di metri da Giglio Porto. Nelle ore che seguono, il dramma del naufragio di quattromila passeggeri, per alcuni di loro non ci sarà salvezza.
Di fronte ad una babele di uomini, donne e bambini, sbarcati improvvisamente sul molo, i gigliesi non stanno a guardare. Come Mario che, senza pensarci due volte, sale a bordo per rimanerci fino all’alba; Valeria che apre la scuola per accogliere i naufraghi; don Lorenzo che veste i bagnati con i paramenti sacri, Tiziana che apre il bar e si mette alla macchina del caffè, come il capo dei vigili Roberto che invita il comandante Schettino a risalire a bordo. O come il primo cittadino, Sergio, che da terra coordina i soccorsi.
Questo volume, curato dal giornalista Cristiano Pellegrini, che per conto del Comune del Giglio ha seguito da subito la vicenda, si compone della cronaca ma anche delle più significative testimonianze di chi ne è stato protagonista, cittadini comuni, volontari, soccorritori, ed anche dei giornalisti che hanno vissuto e raccontato il dramma. Dopo quella notte per nessuno di loro niente sarà più come prima.

Cristiano Pellegrini - giornalista, nato a Roma ma è originario di Castiglione d’Orcia,  lavora a Siena. È socio di primamedia sas, società che si occupa di comunicazione istituzionale e privata, ideazione e realizzazione di eventi. Da un decennio si occupa di uffici stampa per conto di enti pubblici e imprese private: nel corso degli anni è stato fra l’altro addetto stampa dell’Amministrazione provinciale di Siena e di molti altri comuni toscani; oggi è addetto stampa del Comune dell’Isola del Giglio e del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. È stato coautore, insieme a Giancarlo Governi, del libro “Un Gallo per De Gaulle” e direttore responsabile del periodico “In Val d’Orcia”; oltre ad essere, dal 1996 a tutt’oggi collaboratore del quotidiano Il Corriere di Siena, in particolare per l’area della Val d’Orcia. E’ stato inoltre direttore del Festival della Valdorcia; e, fra impegni civili, quello di attuale assessore al turismo del Comune di San Quirico d’Orcia.

 

 

 

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